Anche se in maniera più rada e con un'età sempre più alta, arriva il momento per una coppia, sposata o meno, di decidere di acquistare un immobile, all'interno del quale stabilirsi, creare una famiglia e viverci per sempre. Il problema principale nel calo degli acquisti degli immobili riscontrati negli ultimi anni è sicuramente riferibile alla crisi economica. Infatti le famiglie hanno sempre più paura di accendere un mutuo ed ottenere un finanziamento da parte degli enti finanziari, sia per la stabilità del lavoro che risulta essere sempre più rara, ma anche per l'impossibilità economica personale di imbarcarsi in un progetto a lungo termine di questo genere. Questo è il motivo per cui si tende a creare una famiglia quando l'età inizia ad essere già più avanzata, specialmente in paragone alla situazione del precedente secolo. Le persone tendono a lasciare le abitazioni dei propri genitori sempre più tardi e questa decisione, naturalmente, si ripercuote sul mercato immobiliare, influenzandolo notevolmente.
Dunque, la poca fiducia nel sistema economico, nella stabilità dei tassi di interesse nel lungo termine e il timore di non riuscire negli anni a sostenere il pagamento delle rate e dei relativi interessi relativi ad un mutuo immobiliare hanno comportato ripercussioni notevoli sul mercato degli immobili.
L'andamento attuale del mercato immobiliare
Nonostante la mancanza di fiducia, i timori degli investitori e la paura nella stabilità delle banche l'andamento del mercato immobiliare nell'ultimo anno pare abbia invertito definitivamente il trend negativo. Infatti, a seguito della crisi del 2009 che ha investito l'intera economia mondiale, ma che ha avuto ripercussioni specialmente sulle banche, il mercato degli immobili ha subito un lento ma costante declino fino al 2016. Quest'anno pare abbia risvegliato gli animi delle persone che hanno deciso di reinvestire nel mercato immobiliare, vedendo gli immobili appunto come base fondamentale sul quale costruire il proprio futuro. Se il 2016 è da considerarsi l'anno della rinascita, il 2017 rappresenta invece l'anno della svolta. I numeri resi pubblici dall'Agenzia delle Entrate hanno infatti fatto registrare in Italia un aumento costante in tutti i trimestri dello scorso anno degli acquisti e delle movimentazioni effettuate su questo mercato.
L'unico trimestre che ha fatto registrare un incremento inferiore rispetto a tutti gli altri è quello estivo, compreso tra luglio e settembre, che ha visto un incremento solamente dell'1,4 % in più rispetto all'anno precedente. Questo calo è però dovuto anche alle maggiori difficoltà di acquisto durante i mesi estivi. Le persone hanno generalmente diritto a periodi di ferie e sfruttano le vacanze per allontanarsi dalla residenza, le agenzie immobiliari chiudono per qualche settimana e anche le banche tendono a rimandare la definizione dei dettagli finanziari stipulati col cliente ai mesi successivi. Il trimestre che ha avuto un incremento maggiore nel rapporto con l'anno precedente è il primo, che va da gennaio a marzo, che ha ottenuto un tasso dell'8,6% di incremento. Anche nell'ultimo trimestre si sono ottenuti ottimi risultati e il tasso risulta essere leggermente inferiore rispetto a quello del primo trimestre, sempre secondo questi dati (6,3%). Dicembre 2017 ha rappresentato dunque l'undicesimo trimestre consecutivo che segna un incremento nel mercato immobiliare italiano, anche se mai si erano registrati tassi alti come quelli dell'anno precedente.
Ciò che ha realmente cambiato questo trend è stato l'improvviso incremento degli acquisti di immobili nei comuni non capoluoghi. Infatti, se nei capoluoghi regionali si è sempre assistito ad un incremento del tasso di acquisto nel mercato immobiliare, i comuni minori rappresentavano uno stallo che andava ad influenzare la percentuale di crescita totale. Specialmente al sud infatti la mancanza di un posto lavorativo saldo, l'alto tasso di disoccupazione e la bassa tendenza ad investire hanno compromesso per anni il mercato degli immobili. L'ultimo anno invece questi comuni hanno rappresentato il traino che ha fatto letteralmente lievitare il tasso immobiliare.
Nonostante questa vitalità all'interno del mercato, vi è un fattore che pare abbia preso un trend contrastante. I prezzi degli immobili infatti sono in costante flessione da oltre un decennio e questa tendenza si è confermata anche nel 2017. Anche se in misura minore, infatti, i prezzi hanno comunque subito in calo, e tale diminuzione è veramente alta se rapportata con i dati del 2010, quindi successivi a quelli dello scoppio della crisi economica: essa è infatti del 15,1%! Le cause di questo scenario che si è venuto a creare sono essenzialmente due: un tasso di inflazione eccessivamente basso, che impedisce ai prezzi di aumentare; la bassa qualità degli immobili presenti sul mercato. Infatti ciò che realmente consente una movimentazione corretta all'interno del mercato degli immobili è che i clienti vogliono acquistare una casa migliore, di qualità superiore a quella posseduta, sita in una zona migliore, rispetto a quella di attuale residenza. Il mercato immobiliare italiano non sempre può garantire questa caratteristica fondamentale, e pertanto il cliente tende ad abbassare il budget per essere sceso ad un compromesso e di conseguenza i prezzi degli immobili calano.
Le previsioni future sul mercato degli immobili
E' sempre difficile prevedere cosa succederà all'interno di questo mercato, a causa dell'alta sensibilità che lo stesso possiede nei confronti degli eventi che accadono all'interno e all'esterno dell'ambiente immobiliare, risulta essere molto complicato.
Esistono comunque quattro punti, riferibili al breve e al medio termine, che possono dare un'indicazione su ciò che, mantenendo le stesse condizioni dell'attuale scenario economico mondiale, potranno accadere. Innanzitutto i canoni di affitto, specialmente quelli riferiti ad immobili locati nelle grandi città o comunque relativi a periodi molto brevi, seguiranno il trend crescente ed aumenteranno negli anni a venire. La seconda previsione è relativa ai tassi di interesse sui mutui accesi: essi subiranno un leggero aumento a partire dalla seconda metà del 2019, ma resteranno tendenzialmente costanti, così come i prezzi degli immobili che non aumenteranno nel medio periodo.
Da questo mercato ci si aspetta un incremento nelle nuove costruzioni immobiliari che porteranno una ventata di freschezza nell'ambiente. Questo evento è già in avvenimento e si prevede una crescita nel futuro prossimo. Il fatto negativo è invece riferibile alla mancanza di variazioni sul piano fiscale, con le tasse che resteranno tali sugli immobili diversi dalla prima casa.