La BCE taglia i tassi: quale impatto sui mutui a tasso variabile nel 2025?

La BCE taglia i tassi: quale impatto sui mutui a tasso variabile nel 2025?

La Banca Centrale Europea (BCE) ha recentemente annunciato un nuovo taglio dei tassi di interesse, riducendoli di 25 punti base. Si tratta del quinto taglio consecutivo, una misura che rientra nella strategia della BCE per sostenere l’economia e contenere l’inflazione. Ma cosa significa questo per chi ha un mutuo a tasso variabile? E quali sono le prospettive per i prossimi mesi?

La decisione della BCE ha portato il tasso sui depositi al 2,75%, quello di rifinanziamento principale al 2,90% e il tasso sui prestiti marginali al 3,15%. Questo intervento segue una serie di riduzioni che la BCE ha iniziato a implementare nella seconda metà del 2024, con l’obiettivo di rendere il costo del denaro più accessibile per famiglie e imprese.

Per i mutuatari, specialmente quelli con un mutuo a tasso variabile, ogni taglio dei tassi si traduce in una possibile riduzione della rata mensile. Tuttavia, è importante capire in che misura questo impatterà concretamente sulle spese delle famiglie.

Quanto scenderà la rata di un mutuo variabile?
Prendiamo come riferimento un mutuo medio di 126.000 euro con una durata di 25 anni, sottoscritto a inizio 2022. Secondo le stime, la riduzione dei tassi di 25 punti base dovrebbe comportare una diminuzione della rata di circa 17 euro, portandola dagli attuali 666 euro a 649 euro.

Nonostante questa riduzione, il livello attuale delle rate rimane ancora elevato rispetto a inizio 2022, quando la stessa rata era intorno ai 456 euro. Questo evidenzia come i mutuatari abbiano dovuto affrontare un significativo aumento dei costi negli ultimi due anni, anche se la tendenza al ribasso dei tassi potrebbe rappresentare un primo sollievo.

Previsioni per il 2025: ulteriori riduzioni in vista?
Secondo i dati più recenti sui Futures sugli Euribor aggiornati al 20 gennaio 2025, gli indici di riferimento per i mutui a tasso variabile dovrebbero continuare a scendere almeno per tutto il primo semestre del 2025. Le stime indicano che l’Euribor a 3 mesi potrebbe toccare il 2,22% entro giugno. Se queste previsioni si concretizzassero, la rata del mutuo preso come esempio potrebbe scendere ulteriormente a 629 euro entro metà 2025 e avvicinarsi ai 620 euro entro la fine dell’anno. Questo significherebbe un risparmio complessivo di circa 50 euro rispetto alla rata attuale.

La surroga: un’opportunità da valutare
Per chi ha in corso un mutuo a tasso variabile, una delle opzioni più vantaggiose potrebbe essere la surroga verso un tasso fisso, approfittando delle condizioni più favorevoli offerte dalle banche.

Analizzando le migliori offerte disponibili online, attualmente il tasso fisso più competitivo per un’operazione di surroga ha un TAN del 2,61%, con una rata di 572 euro. Confrontandolo con la rata di 666 euro di un mutuo variabile medio a gennaio 2025, il risparmio mensile ottenibile sarebbe di quasi 95 euro.

Questa scelta potrebbe essere particolarmente interessante per chi desidera maggiore stabilità nei pagamenti e non vuole essere soggetto alle oscillazioni del mercato finanziario.

Mutuo: meglio il tasso fisso o variabile?
Per chi sta pensando di sottoscrivere un mutuo, il dibattito tra tasso fisso e tasso variabile è sempre attuale. Le condizioni di mercato attuali continuano a favorire il tasso fisso, anche se il divario con i tassi variabili si sta progressivamente riducendo.

Osservando le migliori offerte disponibili, i mutui a tasso fisso partono da un TAN del 2,48%, con una rata fissa di 564 euro per l’intera durata del finanziamento. Dall’altra parte, i mutui a tasso variabile attualmente offrono TAN intorno al 3,45%, con una rata iniziale di circa 620 euro. La differenza di circa 56 euro al mese rende ancora più conveniente il fisso, almeno nel breve termine.

Secondo gli esperti di Facile.it, nonostante la riduzione degli indici e il progressivo avvicinamento tra tassi fissi e variabili, il mutuo a tasso fisso rimane la scelta più prudente e vantaggiosa. Inoltre, è sempre possibile valutare una surroga in futuro, nel caso in cui il contesto economico subisse cambiamenti significativi.

Conclusioni
La recente riduzione dei tassi da parte della BCE offre un primo sollievo ai mutuatari con finanziamenti a tasso variabile, ma il calo delle rate è ancora limitato rispetto agli aumenti degli ultimi anni. Le prospettive per il 2025 indicano ulteriori riduzioni, con un possibile risparmio fino a 50 euro al mese entro la fine dell’anno.

Per chi sta valutando un nuovo mutuo, il tasso fisso si conferma la scelta più conveniente, mentre chi ha già un mutuo variabile potrebbe considerare la surroga per ottenere un risparmio immediato.

 


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